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Giovanni F. Azzone, patologo e socio linceo, si è spento a 95 anni

Date: 
Monday, 3 January 2022

Giovanni Felice Azzone, socio nazionale dell’Accademia dei Lincei dal 1988 e professore Emerito di Patologia Generale dell’Università di Padova, si è spento serenamente nel pomeriggio del 3 gennaio 2022 a pochi giorni dal suo 95esimo compleanno.

Era nato a Napoli da dove, dopo la maturità, si era trasferito a Roma per laurearsi in Medicina e Chirurgia con una tesi sulle emoproteine sotto la guida del Prof. Rossi-Fanelli e poi proseguire nell’attività di ricerca sotto la guida del prof. Massimiliano Aloisi nell’Istituto di Patologia Generale. In parallelo Azzone svolse un’intensa attività politica e partecipò alla rifondazione della Federazione Giovanile Comunista Italiana assieme ad Enrico Berlinguer. I suoi primi studi riguardarono la fisiopatologia ed istopatologia del muscolo e proseguirono poi a Modena, dove seguì Aloisi che era stato chiamato a ricoprire la cattedra di Patologia Generale. A Modena Azzone si concentrò sulla ricerca scientifica mettendo sempre più in secondo piano l’attività politica per abbandonare il PCI nel 1956 dopo i fatti d’Ungheria, per poi avvicinarsi alle posizioni del Partito Repubblicano.

I principali risultati scientifici ottenuti in quel periodo riguardavano le alterazioni muscolari causati dal digiuno prolungato e dalle avitaminosi, problemi di grande attualità nel dopoguerra. Sempre più interessato agli aspetti biochimici del funzionamento dei muscoli, Azzone decise quindi di dedicarsi allo studio dei mitocondri, gli organelli cellulari la cui funzione di produttori dell’ATP cellulare era stata scoperta da pochi anni. Nel 1959 si recò quindi in Svezia nel laboratorio di Lars Ernster al Wenner-Gren Institute dove studiò il funzionamento della catena respiratoria dei mitocondri e i meccanismi di produzione dell’ATP, la principale sorgente di energia per tutte le funzioni cellulari. Ernster era un ebreo ungherese sfuggito alla morte grazie alla protezione dell’Ambasciata svedese che ne curò l’immigrazione in Svezia, dove rapidamente mise in mostra le sue eccezionali qualità scientifiche. Ernster ed Azzone svilupparono non solo una fruttuosa collaborazione scientifica che continuò negli anni, ma anche un’amicizia che durò tutta la vita coinvolgendo anche le loro famiglie. I risultati principali della loro collaborazione sono state la dimostrazione della reversibilità della fosforilazione ossidativa, la compartimentalizzazione dei mitocondri, la dimostrazione che l’insetticida rotenone blocca selettivamente il primo complesso della catena respiratoria, il meccanismo del disaccoppiamento fra catena respiratoria e produzione di ATP e la prima caratterizzazione dei mitocondri umani isolati dal muscolo scheletrico.

Ritornato a Padova, Azzone divenne professore Ordinario di Patologia Generale e creò dal nulla il laboratorio di fisiopatologia dei mitocondri dimostrando un’eccezionale capacità di lavoro che si accompagnava al piacere della discussione scientifica e della critica costruttiva. Gli anni ‘60 e ‘70  del secolo scorso furono particolarmente fecondi di importanti scoperte. Tra queste ricordiamo la comprensione dei meccanismi di accumulo mitocondriale energia-dipendente dei cationi (potassio e calcio in particolare) e di dissipazione dell’energia; l’utilizzo di sensori fluorescenti per lo studio delle funzioni mitocondriali; la misurazione dei rapporti tra flusso di elettroni e trasporto di H+ nei complessi respiratori. Sotto la sua guida il laboratorio raggiunse in quegli anni una posizione di grande visibilità internazionale, sostenuta anche da un gran numero di giovani collaboratori che riusciva a raccogliere attorno a sé.

All’inizio degli anni 80, Azzone decise di affrontare una nuova sfida; egli intuì che una migliore comprensione dei processi bioenergetici richiedeva un approccio teorico più sofisticato di quello utilizzato fino ad allora. Si rimise a studiare matematica, chimica e fisica e, in collaborazione con il suo gruppo e con alcuni colleghi stranieri, decise di applicare la termodinamica a non-equilibrio allo studio delle funzioni mitocondriali. Furono anni intensi che portarono a una visione innovativa della bioenergetica, quando il gruppo guidato da Azzone divenne un punto di riferimento internazionale anche in questo campo

5 gennaio 2022

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