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Tra Oriente e Occidente

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Convegno

Tra Oriente e Occidente. Pellegrini alle tombe degli Apostoli

Data: 28/11/2025

Ora inizio giorno: 10:00


Luogo: Roma - Palazzo Corsini - Via della Lungara 10
Sala: Scienze Fisiche

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L'attestato di partecipazione viene rilasciato esclusivamente a seguito di partecipazione in presenza fisica e deve essere richiesto al personale preposto in anticamera nello stesso giorno di svolgimento del convegno


Nel quadro della connettività mediterranea si inscrivono le vie del pellegrinaggio che, a partire dai primi secoli del Cristianesimo e lungo tutto il Medioevo, collegano Oriente e Occidente negli itinerari per raggiungere il Santo Sepolcro di Gerusalemme, lungo strade che, in Italia come in Anatolia, toccano i santuari sorti sulle tombe degli Apostoli. A Roma fanno riferimento a Pietro e Paolo, mentre in Anatolia si sviluppano intorno ai sepolcri di Giovanni ad Efeso e di Filippo a Hierapolis di Frigia. Fondamentali a tale proposito i testi di Eusebio di Cesarea (Hist. eccl., III, 31, 1-5) che cita la lettera del vescovo di Efeso Policrate a papa Vittore, datata all’anno 190, dunque uno dei documenti più antichi della storia della Chiesa, dedicato alla secolare questione della data della Pasqua. Il testo ricorda i sepolcri degli Apostoli a Roma e quelli, non meno importanti, di Giovanni e Filippo in Asia Minore, i due grandi astri (megala stoicheia), «che si leveranno nell’ultimo giorno della parousia del Signore».

Il Convegno potrà costituire un’occasione importante per mostrare come le ricerche archeologiche degli ultimi decenni abbiano portato alla luce documenti fondamentali per la Storia del Cristianesimo e per confrontare i risultati di queste ricerche svolte in Italia e nell’attuale Turchia. Sarà possibile anche fare riferimento alle più recenti indagini dell’Università di Roma-La Sapienza al Santo Sepolcro. A Hierapolis scavi recenti della Missione Archeologica Italiana hanno portato alla luce la tomba e il santuario dell’apostolo Filippo, centro di un pellegrinaggio internazionale, attestato dai graffiti dei pellegrini in greco e in armeno. Di particolare importanza la tomba di un pellegrino francese degli inizi del Trecento (ritrovamento unico in tutto l’Oriente) sepolto in un sacello di età romana, accanto alla chiesa bizantina dell’Apostolo, insieme ai signa peregrinorum in piombo che permettono di ricostruire il suo viaggio dalla Francia (S. Leonardo di Noblat) sino a Roma (Signa Sancti Petri et Pauli) e quindi in Turchia, passando per Efeso dove si venerava la tomba dell’altro apostolo dell’Asia, S. Giovanni.

Anche ad Efeso si conservano straordinarie memorie del pellegrinaggio, oltre alla Basilica giustinianea costruita sulla tomba dell’Evangelista, il complesso dei Sette Dormienti, con una serie straordinaria di graffiti tracciati da individui provenienti dall’Occidente.

 


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