
Il 13 giugno 2025 ha avuto luogo la consegna dei premi Feltrinelli 2025 alla presenza del Presidente della Repubblica.
I premi Feltrinelli, per prestigio e consistenza economica, sono tra i più ambiti a livello internazionale e sono noti anche come “i Nobel italiani”. I riconoscimenti nascono nel 1942 da un lascito dall’imprenditore e artista Antonio Feltrinelli con lo scopo di premiare chi, in Italia e nel mondo, aveva saputo illustrare le scienze e le arti.
I Premi vennero distinti cinque ambiti disciplinari: Scienze storiche e morali, Scienze fisiche, matematiche e naturali, Lettere, Arti, Medicina. Nel corso degli anni il premio è stato assegnato ai maggiori esponenti della cultura scientifica e umanistica italiana e internazionale.
Nel corso della stessa cerimonia sono stati conferiti anche il premio Linceo per la Biologia, il premio del Presidente della Repubblica e il premio del ministro della Cultura.
Il Premio «Antonio Feltrinelli» per un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario è stato assegnato ad AMNESTY INTERNATIONAL - SEZIONE ITALIANA ODV.
Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per le Scienze morali e storiche, destinato alle Scienze filosofiche, di € 100.000 è stato assegnato al Prof. Jürgen HABERMAS.
Il Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per le Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali, destinato all'Astronomia, di € 100.000 è stato assegnato ai Proff. Martin WEISSKOPF, Enrico COSTA e Ronaldo BELLAZZINI.
Il Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per le Lettere, destinato alla Filologia classica, di € 100.000 è stato assegnato al Prof. Richard J. TARRANT.
Il Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per le Arti, destinato al Cinema, di € 100.000 è stato assegnato al Maestro Wim Wenders.
Il Premio Internazionale «Antonio Feltrinelli» per la Medicina, di € 100.000 è stato assegnato a Carlo CROCE.
I vincitori dei premi destinati a cittadini italiani sono andati:
per Economia e Società a Giovanni VAGGI
per le Scienze giuridiche a Carlo ANGELICI
per le Scienze Filosofiche a Gianni FRANCIONI
per la Storia a Nicola LABANCA
I Premi “Antonio Feltrinelli Giovani”, riservati a cittadini italiani, che non abbiano superato il 40° anno di età alla data del 31 ottobre 2024, sono stati destinati:
per la Scienze Biologiche a Francesco ANDREATA
per la Chimica a Martina DELBIANCO
per One Health a Emanuele ANDREANO
per l'Archeologia a Rita SASSU
per le Scienze giuridiche a Maria Lucia PASSADOR
per la Filologia e Linguistica a Maria Chiara SCAPPATICCIO
per le Arti a Marco COPPOLARO
Premio Nazionale del Presidente della Repubblica per opere o scoperte concernenti le discipline comprese nella Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali a Giovanni MODUGNO
Premio Linceo per la Biologia a Eleonora CANDI
Premio del Ministro della Cultura per le Scienze filosofiche a Michele CAMEROTA.
MOTIVAZIONI
Premio «Antonio Feltrinelli» per un’impresa eccezionale di alto valore morale e umanitario ad AMNESTY INTERNATIONAL - SEZIONE ITALIANA ODV.
Da oltre sessant’anni, è un faro nella difesa dei diritti umani a livello globale. Attraverso campagne, ricerche e azioni concrete, l’organizzazione ha contribuito a liberare prigionieri di coscienza, a denunciare violazioni dei diritti umani e a promuovere riforme legislative in numerosi Paesi. La sua indipendenza da governi, lobby economiche e gruppi religiosi, le conferisce un’autorevolezza unica permettendole di agire con imparzialità e determinazione in contesti spesso complessi e delicati. Amnesty International non solo denuncia le ingiustizie, ma lavora per costruire un mondo in cui ogni persona possa godere dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, ispirando milioni di persone a unirsi alla lotta per la giustizia e l’uguaglianza. Il progetto "Safe Schools" si inserisce in questo solco, portando l’impegno di Amnesty International nel cuore delle comunità scolastiche: si distingue per il suo approccio innovativo nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni e del bullismo nelle scuole secondarie di secondo grado, proponendosi di affrontare le radici profonde di questi problemi attraverso un’educazione basata sui diritti umani. L’iniziativa non solo sensibilizza gli studenti e il personale scolastico sulle cause e le conseguenze delle discriminazioni, ma li coinvolge attivamente nella creazione di ambienti scolastici sicuri e inclusivi, promuovendo una cultura del rispetto e della diversità.Il bullismo, nelle sue diverse forme, rappresenta una violazione dei diritti umani che mina la dignità e il benessere degli studenti, con effetti negativi a lungo termine sulla loro salute mentale e sul loro sviluppo sociale. Il progetto "Safe Schools" affronta questa problematica con un approccio multidimensionale, che include formazione per docenti e personale scolastico, laboratori per studenti, piani d’azione scolastici e eventi di sensibilizzazione. Inoltre, il progetto si concentra su scuole situate in contesti svantaggiati, dove le disuguaglianze socio-economiche e culturali amplificano i rischi di discriminazione e bullismo, dimostrando una particolare attenzione alle realtà più fragili. L’educazione svolge un ruolo cruciale nel contrastare questi fenomeni, poiché la scuola è il luogo in cui i giovani trascorrono la maggior parte del loro tempo e dove si formano le loro identità e relazioni sociali. Attraverso un’educazione ai diritti umani, il progetto non solo fornisce strumenti pratici per prevenire e contrastare le discriminazioni, ma promuove anche una cittadinanza attiva e responsabile, incoraggiando i giovani a diventare agenti di cambiamento nella loro comunità.
Premi Feltrinelli internazionali
Jürgen HABERMAS -Scienze Filosofiche
È universalmente noto per la sua vasta ed incisiva attività di ricerca e pubblicazione, svolta nell’arco di oltre un sessantennio, assumendo un ruolo chiave nel dibattito intellettuale internazionale su temi filosofici, sociali, politici e, negli ultimi decenni anche religiosi, di portata globale. Le sue iniziali ricerche sulla “sfera pubblica” (La trasformazione strutturale dell’opinione pubblica, 1962) hanno aperto nuove prospettive di carattere sociale e politico. Il concetto di “sfera pubblica” ha accompagnato l’intera ricerca dell’autore, che ne ha successivamente rielaborato e reso più complesso il concetto, ponendo l’esistenza di diverse sfere pubbliche possibili in uno stesso Stato o di sfere pubbliche transnazionali o addirittura planetarie. La fondamentale Teoria dell’agire comunicativo (1981) pone al centro dell’indagine il tema della razionalità, intesa non come mero strumento astratto, ma come prodotto storico scaturente dalla comunicazione di soggetti socialmente interattivi, quindi, funzionale alla formazione di una volontà collettiva, fondamento di una libera democrazia. L’opera svolge una teoria dell’azione sociale e offre un’ontologia sociale, fondata sulla distinzione tra “sistema” e “mondo della vita”, affrontando anche questioni cruciali quali quelle del linguaggio, dell’atto linguistico e del significato. Queste ultime indagini conducono l’autore ad affrontare il tema del “discorso”, definito come “forma riflessiva” dell’azione comunicativa tra diversi individui non asserviti, avente come suo fine il raggiungimento dell’accordo sociale. Rilevante in questa indagine è l’analisi della prospettiva etica del “discorso”, la distinzione tra etica e moralità e un certo ritorno sull’etica kantiana, declinata non in termini astrattamente filosofici, ma all’interno della teoria dell’azione comunicativa, rivendicando l’autonomia del processo politico democratico rispetto a norme astratte di moralità. In Tra fatti e norme Habermas si propone di elaborare una teoria del “discorso” del diritto e della democrazia, fondato sulla distinzione e sul rapporto, nelle democrazie liberali, tra sfera pubblica formale (parlamento e organi amministrativi) e sfera pubblica informale o “società civile”. Degno di nota è anche il tentativo di Habermas di porre la costituzione degli Stati democratici come principio identitario di una comunità politica, al di là della nozione di nazione; costanti sono i suoi tentativi di pensare la costituzionalizzazione del diritto internazionale, fondata sia sugli Stati sia sugli stessi individui, per la costruzione di un ordine mondiale. In questo contesto rilevanti sono i suoi molteplici e anche recenti interventi sull’Europa e sulla necessità della sua costituzione politica. Una significativa mutazione di prospettiva è riconoscibile negli scritti di Habermas degli anni duemila in fatto di religione e di secolarizzazione. In questi egli affronta, in chiave sociologica e pragmatica, la resistenza delle religioni storiche e il tema filosofico della relazione tra fede religiosa e ragione filosofica; così come il tema politico del posto della religione all'interno della democrazia deliberativa.
Martin WEISSKOPF, Enrico COSTA e Ronaldo BELLAZZINI - Astronomia
Per il loro straordinario contributo alla realizzazione e al successo della missione spaziale Imaging X-ray Polarimetry Explorer (IXPE), lanciata nel 2021 e tuttora operativa. La missione rappresenta un traguardo storico per l’astrofisica contemporanea, in quanto ha permesso, per la prima volta, l’osservazione sistematica della polarimetria X di sorgenti cosmiche, come stelle di neutroni, buchi neri e nuclei galattici attivi, con sensibilità, risoluzione spaziale e capacità di analisi senza precedenti. IXPE è frutto di una collaborazione internazionale tra la NASA Marshall Space Flight Center, l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). È una delle missioni più avanzate mai realizzate nel campo dell’astrofisica delle alte energie, sintesi di decenni di lavoro nel perfezionamento di ottiche a incidenza radente e di rivelatori innovativi. Grazie all’attività di IXPE, sono stati ottenuti risultati innovativi nello studio di pulsar, stelle di neutroni, buchi neri galattici ed extragalattici, AGN e blazar. La missione sta rivelando la struttura dei campi magnetici in ambienti fisici estremi e variabili nel tempo, aprendo nuove prospettive per la fisica fondamentale e l’astrofisica teorica. Le misure di IXPE sono promettenti anche per testare effetti quantistici in campi gravitazionali forti, come la bi-rifrangenza del vuoto prevista dall’elettrodinamica quantistica. Tra i risultati più sorprendenti, la polarizzazione dei raggi X riflessi dalle nubi molecolari nel centro galattico ha rivelato che circa due secoli fa Sgr A*, il buco nero al centro della Via Lattea, ha sperimentato un episodio di intensa attività, con una luminosità paragonabile a quella di una galassia di tipo Seyfert.
Richard J. TARRANT -Filologia classica
Formatosi alla Fordham University di New York (BA 1966) e al Corpus Christi College di Oxford (DPhil 1972), ha iniziato la sua carriera di docente all’Università di Toronto nel 1970, per passare nel 1982 all’Università di Harvard, dove ha insegnato fino al suo pensionamento nel 2018, e dove ora è Professore Emerito. Nella sua intensa attività professionale ha rivestito numerosi incarichi in varie istituzioni, tra cui la American Philological Association, così come prima era stato direttore di Phoenix, la rivista della Classical Association of Canada. Sarà poi coeditor degli Harvard Studies in Classical Philology e membro di vari comitati scientifici di collane e riviste. Nella sua intensa attività di ricerca spiccano le edizioni critiche delle Metamorfosi di Ovidio e quelle con commento dell’Agamennone e del Tieste di Seneca. Oltre ad aver collaborato al volume Texts and Transmission. A Survey of the Latin Classics, curato da L.D. Reynolds (Oxford 1983) e all’Oxford Handbook of Greek and Latin Textual Criticism, a cura di W. De Melo e S. Scullion (i.c.s), ha discusso in numerosi articoli i principali problemi di critica testuale, che sono confluiti nel volume Texts, Editors, and Readers: Methods and Problems in Latin Textual Criticism. Roman Literature and Its Contexts (Cambridge 2016). Il volume è non solo la più importante messa a punto negli ultimi decenni degli orientamenti di metodo della critica testuale, ma introduce anche modalità di analisi originali facendo spazio a criteri e concetti familiari alla moderna critica letteraria (particolarmente importanti, tra gli altri, lo studio delle interpolazioni nei testi poetici attraverso le categorie di ‘collaborazione’ e il ricorso alla pratica della intertestualità)..
Wim WENDERS – Cinema
Nell’arco di oltre cinquant’anni ha esplorato con acutezza e profondità "la condizione umana" con una universalità di visione che gli è unanimemente riconosciuta. Nella prima fase della sua attività Wenders ha contribuito in maniera decisiva alla nascita e affermazione internazionale del nuovo cinema tedesco e, insieme, dai primi passi è riuscito ad affermarsi come cittadino del mondo cinematografico, mondo di cui ha ereditato linguaggi e forme narrative, cercando di ridisegnarne le strutture spazio-temporali e di individuare e creare nuove forme di connessione tra le arti visive, la musica e la letteratura. Centrale nel suo cinema il tema del viaggio come forma errante di scoperta di spazi urbani e architettonici che assumono un ruolo dominante nella visione e di percorsi nei labirinti interiori della psiche come occasioni di nuove e diverse prese di coscienza. Sempre più il suo sguardo cinematografico ha cercato di avere come scenario sia il mondo reale che quello immaginario, riconoscendo di disporre e poter creare un lessico visivo virtualmente infinito. Il suo cinema è riuscito a diventare sguardo di sguardi e a cogliere, nella ripetitività dei gesti più comuni, una vasta variazione di significati sul senso della vita, sulle sue tragedie, sui suoi orrori, sulla sua bellezza e sui valori che la possono sostenere. Tra gli autori del cinema contemporaneo Wenders ha saputo meglio entrare in realtà lontane e diverse in tutti i continenti riuscendo a condividere e far proprie quelle realtà e a continuare ad assimilare, metabolizzare e a credere nel potere di comunicazione internazionale del linguaggio cinematografico. Wim Wenders è oggi il miglior testimone di un’arte che nulla rifiuta della fragilità e della grandezza umana, in un respiro universale che fa del cinema il luogo di confluenza più sensibile della dignità del creato.
Carlo Croce - Medicina
È stato un pioniere nell’identificazione del ruolo della deregolazione dei microRNA nello sviluppo del cancro umano, rivoluzionando la nostra comprensione dei meccanismi molecolari alla base della tumorigenesi. La sua scoperta del coinvolgimento di miR-15 e miR-16 nella regolazione di BCL-2 e nella patogenesi della leucemia linfatica cronica, ha aperto la strada a una nuova era della ricerca oncologica, stimolando studi su numerosi altri microRNA implicati in diversi tipi di tumore. L'impatto del suo lavoro non si è limitato alla ricerca di base: le sue intuizioni hanno portato allo sviluppo di terapie innovative, tra cui gli inibitori di BCL-2, oggi approvati e utilizzati nella pratica clinica per il trattamento di alcuni tumori ematologici. Questo traguardo rappresenta un esempio emblematico di come la ricerca traslazionale possa trasformare le conoscenze scientifiche in trattamenti salvavita. Oltre ai suoi straordinari risultati scientifici, Croce ha ispirato generazioni di ricercatori, promuovendo un approccio multidisciplinare allo studio dei tumori e contribuendo a ridefinire il ruolo dei microRNA come potenziali biomarcatori e target terapeutici. La sua eredità nella lotta contro il cancro è immensa e il suo lavoro continua a influenzare profondamente la ricerca e la pratica clinica, con il potenziale di salvare ancora molte vite in futuro.
Premi Feltrinelli destinati a cittadini italiani
Giovanni VAGGI Riconosciuto internazionalmente sia come esperto della fisiocrazia e dell'economia politica classica in generale sia come esperto di economia dello sviluppo, è autore di numerosi lavori (più di 100 articoli e 10 libri) che vengono frequentemente citati come importanti punti di riferimento nella letteratura su questi argomenti. L'impostazione degli economisti classici viene applicata ai temi di politica economica nelle economie meno sviluppate, integrandola con i contributi di Pasinetti in tema di cambiamento strutturale. Si tratta di un modo nuovo ed originale di analizzare i temi correnti nei dibatti sullo sviluppo, collegandoli in modo esplicito ai dibattiti correnti di teoria economica del valore e della distribuzione e creando un ponte tra due ambiti di ricerca troppo spesso tenuti separati. La coerenza di questo approccio con l’impostazione dei classici della economia politica si traduce in modo originale in innovative applicazioni ai temi dello sviluppo, esprimendo anche una continuità valoriale con grandi economisti italiani che hanno rappresentato nel tempo dei riferimenti importanti per il pluralismo scientifico nel contesto internazionale. Si tratta di un profilo scientifico radicato nel pensiero dell’economia classica, sviluppato per essere applicato in interventi di consulenza in molti paesi a sviluppo ritardato, approdato all’idea di sviluppo umano e sostenibile riferito ad aspetti economici, ambientali e sociali.
Carlo ANGELICI Professore emerito di diritto commerciale presso la Sapienza Università di Roma, è figura di assoluto rilevo negli studi del diritto privato (nell’accezione più larga e comprensiva). Alla puntuale e costruttiva accuratezza di Angelici non sfuggono tutti i fenomeni dell’economia moderna, che sono ricostruiti entro le rigorose categorie del diritto. La sensibilità economica si traduce in precisione tecnica e nettezza concettuale. Formatosi alla prestigiosa scuola giuscommercialistica della Sapienza Università di Roma, esprime ai livelli più alti la competenza e l’esperienza nei vari rami del diritto commerciale, comprese le materie bancaria, fallimentare, assicurativa, industriale. Significativamente, alla varietà e ricchezza del percorso accademico articolatosi nelle Università di Cagliari, Sassari, Perugia, Roma Tor Vergata, Roma Sapienza si accompagnano importanti esperienze rimarcate dalla partecipazione a varie commissioni governative, tra cui quelle istituite per la riforma del diritto societario (Commissione Mirone; Commissione Vietti; Commissione per l’attuazione della delega legislativa in materia) per l’attuazione delle direttive comunitarie nel medesimo settore, nonché dalla partecipazione ai consigli di amministrazione di società di prim’ordine. Né meno emblematici sono i ruoli affiancatisi alle attività strettamente didattiche e a quelle di elaborazione legislativa: preside nella Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Perugia e poi, per vari mandati, nella Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza Università di Roma; membro di Accademie internazionali; componente della Commissione studi civilistici del Consiglio Nazionale del Notariato. La densa produzione scientifica del candidato risultante dall’allegata bibliografia riflette la pluralità di interessi che ne fa uno tra i più insigni cultori dell’area giuscommercialistica. Particolarmente espressivo si rivela da ultimo lo studio «Società» in Europa: parole e paradigmi, comparso sul Tomo I del Trattato delle Società edito da UTET (2022), caratterizzato da un’approfondita analisi che investe i principali ordinamenti dell’Europa continentale ed indicativo della padronanza della materia estesa ben oltre i confini nazionali.
Gianni FRANCIONI Professore ordinario nell’università di Pavia, dove ha ricoperto varie cariche, tra le quali quella di Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia (2001-2007) e di Prorettore per la Didattica (2005-2013), è stato fondatore e direttore della rivista “Studi settecenteschi” (1981-2010) e professore distaccato presso il Centro Linceo Interdisciplinare «Beniamino Segre» dell’Accademia Nazionale dei Lincei (2017- 2020). Ha fatto parte dei comitati scientifici preposti alle edizioni nazionali delle opere di Cesare Beccaria, Pietro Verri e Antonio Gramsci. Nel 2006 gli è stata conferita l’onorificenza di commendatore al merito della Repubblica italiana. La principale area di interessi scientifici di Francioni è la filosofia italiana del Settecento – in particolare riferimento all’illuminismo lombardo – e della prima metà del Novecento. In questi settori ha dato contributi di prim’ordine per lo studio e l’edizione critica di scritti di Beccaria e di Pietro Verri e avviato una nuova strada per l’edizione critica dei Quaderni del carcere di Gramsci, dopo la prima edizione del dopoguerra e quella curata da Valentino Gerratana nel 1975. Partendo dalla ricognizione della prima redazione autografa dello scritto di Beccaria Dei delitti e delle pene, del manoscritto della seconda redazione nella copia di Pietro Verri e poi dei passaggi dalla prima edizione, uscita anonima nel 1764, alla ‘quinta’ del 1766 e infine del nuovo ordinamento del testo fornito da Morellet per la sua traduzione francese, sino alla ‘vulgata’ dell’edizione di Londra del 1774, Francioni ha curato l’edizione critica dell’edizione del 1766, l’ultima di cui si abbiano prove esplicite di una partecipazione di Beccaria alla revisione del testo. L’edizione è accompagnata da note al testo (pp. 217-368) che costituiscono un’autentica monografia sulla genesi e evoluzione del testo, accompagnata da un’accurata comparazione tra le diverse fasi non solo sul piano linguistico e formale, ma anche sui contenuti, mostrando per esempio come Pietro Verri intervenisse per sfumare affermazioni troppo radicali sul tema della religione. Già in questo primo contributo di Francioni emerge la fruttuosità di un’indagine congiunta, nella quale convergono tecniche filologiche e interpretazione filosofica e storica. La stessa impostazione ha guidato Francioni nelle edizioni del “Caffè”, delle opere di Pietro Verri e dei Quaderni di Gramsci. In quest’ultimo caso l’analisi delle varianti e degli strati cronologici nella redazione dei testi ha consentito di studiare la genesi ed evoluzione di punti fondamentali del pensiero di Gramsci, gettando nuova luce su concetti cardine come egemonia, società civile, Stato. Con questi suoi preziosi lavori Francioni ha posto nuove basi per lo studio di figure di così alto rilievo, non solo italiano, come Beccaria e Gramsci, fornendo originali contributi interpretativi del loro pensiero e del pensiero europeo dell’età moderna.
Nicola LABANCA Professore ordinario di Storia Contemporanea presso l’Università di Siena, Nicola Labanca mostra una originale fisionomia di studioso, dagli ampi riconoscimenti in ambito sia italiano che internazionale. A Labanca si riconosce, infatti, di essersi dedicato agli studi militari innovandone profondamente fonti, metodologie e, soprattutto, senso e obiettivi della ricerca. Lo mostrano alcune delle sue opere maggiori, come ad esempio il volume La memoria del ritorno, dedicato a quella grande e poco indagata vicenda, una sorta di “resistenza invisibile”, che tocca circa seicentomila militari italiani internati e prigionieri di guerra nella Germania nazista o il successivo Caporetto. Storia di una disfatta (Premio Acqui Storia 1994). L’analisi del rapporto tra guerra, forze armate e società nella storia dell’Italia OttoNovecento si trasferisce con eguale originalità di sguardo allo studio dei caratteri del colonialismo italiano, così nel volume In marcia verso Adua, del 1993 come, più tardi, in una delle sue opere più impegnative e giustamente apprezzate, Oltremare. Storia dell’espansione coloniale italiana, pubblicata nel 2002 a cui, l’anno seguente, fu conferito il Premio Cherasco Storia. In tutti questi ambiti l’utilizzo di materiale fotografico e iconografico non solo come fonte, ma quale materiale portante nello svolgimento del discorso interpretativo, si impone come conferma della novità e fecondità del lavoro storico di Labanca. Merita, infine, ricordare la sua costante attività di organizzatore di iniziative culturali, attività editoriali, presenze associative, che ne fanno, anche sotto questo aspetto, una delle figure più rilevanti della storiografia recente sull’Italia contemporanea.
Premi Feltrinelli Giovani
Francesco ANDREATA. È un affermato ricercatore nel campo dell’immunologia che ha dato importanti contributi alle conoscenze dei meccanismi molecolari e cellulari che regolano i rapporti tra il sistema immunitario e le infezioni croniche, con particolare riguardo al ruolo dei linfociti T CD8 e all’epatite B. Oggetto della sua ricerca sono stati anche i meccanismi regolatori del recettore CD31, il traffico delle cellule immunitarie in malattie acute e croniche, ed aspetti di proteomica, genetica e medicina del trapianto. In particolare, Andreata ha sviluppato una molecola basata sull’interleuchina-2, la cui potente attività antivirale e assenza di effetti tossici ha destato molto interesse nella comunità scientifica internazionale per le sue potenziali implicazioni cliniche. La rilevanza e l’originalità dei suoi contributi scientifici è dimostrata dalle sue pubblicazioni su riviste di alto impatto, come Cell, Nature, Nature Immunology, Science Reports, Science Translational Medicine, Current Opinion in Immunology ed Annual Reviews of Immunology. Nel 2024 Andreata ha ottenuto il prestigioso riconoscimento internazionale “Career Developmental Award” a conferma delle sue capacità di ricercatore nel campo dell’immunologia.
Martina DELBIANCO. Ha condotto una ricerca d’avanguardia nel campo della sintesi dei glicani e della loro applicazione in ambiti quali le nanotecnologie, la catalisi e i biomateriali. La sua attività scientifica si fonda su un approccio innovativo e multidisciplinare che integra chimica organica sintetica, biologia strutturale e biologia chimica, con l’obiettivo di indagare le relazioni struttura–funzione di polisaccaridi e di sviluppare glicani sintetici per applicazioni nelle scienze biomediche e dei materiali. I risultati delle sue ricerche sono stati pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali e hanno avuto un impatto significativo sull’intera comunità scientifica a livello globale. È attualmente leader del gruppo di ricerca presso il Max Planck Institute of Colloids and interfaces in Germania,
Emanuele ANDREANO. Ha dato contributi fondamentali per la comprensione e la cura di infezioni da virus zoonotici come il virus SARS-CoV-2. Un risultato importante dei suoi studi è stato la dimostrazione che un singolo aminoacido mutato è stato la causa per la diffusione globale della variante JN1 del virus. Andreano ha sviluppato e caratterizzato una serie di anticorpi monoclonali umani per la prevenzione di infezioni da SARS-CoV-2. Questi studi hanno anche chiarito alcune dinamiche dell'evoluzione dei linfociti B e della produzione di anticorpi nel corso di infezioni da SARS-COV2. Inoltre, esperimenti in vitro hanno permesso di predire l'insorgenza di varianti virali sotto la pressione di sieri di individui infetti, varianti che, in un periodo successivo, sono poi comparse in vivo. I dati emersi dalle sue ricerche hanno una grande rilevanza per aver aperto la strada al controllo di infezioni da parte di patogeni zoonotici contro i quali non abbiamo ancora difese efficaci. L’importanza di questi risultati, alcuni dei quali sono stati oggetto di specifici brevetti, è dimostrata dalle pubblicazioni su riviste di altissimo livello come primo autore o autore corrispondente.
Rita SASSU. È professore associato di Archeologia classica presso l’università degli Studi di Roma UnitelmaSapienza; direttrice della missione di scavo italiana a Gortina (Creta), autrice di una tesi di dottorato e tre monografie, di diverse curatele e di una settantina di articoli scientifici, oltre a contributi minori. La sua attività di ricerca, ricca di interessanti risultati, si concentra soprattutto sull’archeologia greca e magnogreca e in particolare sulle tematiche connesse alle manifestazioni del culto e delle pratiche rituali, intese quali strumenti per la comprensione della società antica; sull’indagine sul santuario greco e sulle strutture architettoniche afferenti; sulle problematiche legate alla ricostruzione delle forme di gestione dell’economia pubblica nella polis e del relativo rapporto con la sfera del sacro; sulla scultura classica; sulle diverse modalità di partecipazione alla vita politica dei cittadini delle poleis nonché sulla storia del concetto di cittadinanza nel mondo greco-romano. Il suo percorso professionale comprende anche la conduzione di studi e ricerche sulle politiche culturali nazionali ed europee e sulla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, condotte per conto della Commissione Europea e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. È condirettore o membro della redazione di diverse riviste scientifiche; direttore della Summer School annuale dedicata allo studio della città di Sparta, sulla base della convenzione con l’Università del Peloponneso e l’Institute of Sparta; è Principal Investigator del progetto PRIN 2022 "ARCHITA – ARCHaeological and ARCHitectural Integrated platform for TAras; Direttore del Master universitario “Management of Archaeological Heritage”, UnitelmaSapienza; organizzatrice o co-organizzatrice di convegni internazionali.
Maria Lucia PASSADOR La produzione scientifica e le attività di studio svolte dalla Passador mostrano una spiccata propensione per la ricerca, con una particolare attenzione alla dimensione internazionale della scienza giuridica. Si deve evidenziare l'assidua frequentazione di istituzioni accademiche europee e nordamericane, così come la produzione scientifica in lingua inglese. Il suo profilo accademico è arricchito da un’approfondita conoscenza della dogmatica del diritto civile, nonché dalla capacità di declinarne i principi nei principali scenari economici, coniugandoli con le specificità proprie delle dinamiche di mercato. Si tratta, dunque, di una attività di ricerca di notevole ampiezza, meritevole del massimo apprezzamento, che connota la Passador come studiosa sensibile all’approfondimento di temi contemporanei di grande rilievo, attenta alla comparazione e alla proiezione internazionale della ricerca.
Maria Chiara SCAPPATICCIO Le sue ricerche, che si sono concentrate sulla tradizione letteraria latina, a noi nota attraverso supporti archeologici sull’antica tradizione formativa e grammaticale e sulla letteratura latina frammentaria, hanno illuminato potenzialità e aree della ricerca finora poco sondate, come nel caso della testualità a noi nota per via papirologica ed epigrafica. Questo particolare e originale taglio di ricerca ha saputo portare all’attenzione della comunità scientifica sia testi letterari inediti sia riletture inedite di testi ben noti. Lavorare sulla letteratura latina circolata nell’Oriente antico e tardoantico ha anche condotto l’autrice a focalizzarsi su questioni di ordine linguistico, oltre che filologico, come problemi di bilinguismo/multilinguismo e multiculturalismo/cross-culturalismo. L’approccio ad ampio spettro alla testualità antica, anche attraverso uno studio più completo della materialità dei testi, ha permesso alla Scappaticcio di analizzare gli aspetti sociali delle opere letterarie antiche da varie prospettive, a volte inesplorate, quali la loro circolazione e l’analisi dei contesti culturali che hanno contribuito a plasmare i testi stessi, ricavandone notevoli risultati originali.
Marco COPPOLARO Assegnista di ricerca presso la Sapienza Università di Roma, ha svolto ricerche di grande interesse e originalità nel campo degli studi storico-artistici, focalizzandosi su temi di committenza e collezionismo, con particolare attenzione al contesto romano e alle comunità religiose femminili in età tardo rinascimentale e barocca. La particolare vivacità intellettuale e la capacità organizzativa di Coppolaro sono dimostrate dagli eventi culturali che lo vedono tra gli ideatori e curatori di convegni (Le arti e gli artisti nella rete della diplomazia Pontifica, in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana; Anthony Morris Clark: an American way to Late Baroque, in collaborazione con l’American Academy in Rome) e di mostre, per l'anno santo 2025, Gli Apostoli del Laterano, presso il Palazzo Apostolico Lateranense (in collaborazione con i Musei Vaticani).
Premio Nazionale del Presidente della Repubblica per opere o scoperte concernenti le discipline comprese nella Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali
Giovanni MODUGNO
Laureato a Firenze in Fisica nel 1995, ha conseguito il diploma di Perfezionamento alla Scuola Normale di Pisa nel 1999. Professore di Fisica della Materia all’Università di Firenze, Associato dal 2005 al 2021 e ordinario dal 2022, è anche ricercatore associato del CNR presso l’Istituto Nazionale di Ottica di Pisa. Modugno ha ottenuto importanti risultati nello studio sperimentale di fenomeni fondamentali della materia con gas quantistici ultrafreddi. Dopo la prima osservazione diretta della localizzazione di Anderson e la realizzazione di un vetro di Bose (Nature 453, 2008) negli anni recenti ha prodotto per la prima volta un sistema con proprietà intermedie tra cristalli e superfluidi, cioè, un supersolido. Questo era stato ipotizzato dai teorici mezzo secolo fa e ricercato, senza successo, nel contesto dell’elio solido. Insieme al suo gruppo di ricerca è riuscito a realizzarlo in un gas quantistico di atomi fortemente magnetici (Nature 569; Nature 574, 2019; Nature Physics 15, 2019). Un ultrasolido ha proprietà straordinarie come la capacità di ruotare senza inerzia e riesce ad organizzarsi come un cristallo senza perdere le caratteristiche di superfluidità, perché la meccanica quantistica gli permette di deformarsi senza attrito diversamente dalla materia ordinaria. Questa fase della materia apre la strada a nuove speculazioni e ricerche di frontiera a livello internazionale, di cui Modugno continua a essere protagonista con il suo gruppo di ricerca, grazie a un nuovo laboratorio aperto a Pisa realizzato a seguito della vincita di un ERC Advanced grant (secondo, dopo l’iniziale Starting grant).
Premio Linceo per la Biologia
Eleonora CANDI Laureata in Biologia, ha conseguito nel 1995 il Dottorato di Ricerca in Biologia degli Epiteli nell'Università di Roma Tor Vergata. Come post-doc, ha lavorato nel campo della Biologia molecolare e Biochimica dell’epidermide presso il National Institutes of Health a Bethesda USA nel laboratorio di P.M. Steinert dal 1993-1997. Tornata a Roma con il programma ministeriale “Rientro dei Cervelli” con finanziamento Telethon, ha lavorato sul progetto morte cellulare nell’epidermide. Attualmente professoressa ordinaria di Biochimica all’Università di Roma Tor Vergata, Candi ha svolto la sua attività scientifica e accademica in Italia, in particolare a Roma, raggiungendo una rilevanza di tutto rispetto internazionale nel campo della biologia della cute a livello molecolare e cellulare. Ha perseguito ricerche di grande rilievo sia a livello biochimico sulle quattro transglutaminasi cutanee e sui loro substrati (loricrina, filaggrina, involucrina, SPRs,), sia sui fattori trascrizionali (p63) che regolano la formazione della cute a livello staminale e metabolico. Candi ha pubblicato sulle riviste scientifiche più prestigiose del settore e il suo contributo, su molti aspetti cruciali della biologia e della fisiopatologia degli epiteli di rivestimento, sono veramente notevoli e ottenuti con ricerche svolte in Italia.
Premio del Ministro della Cultura per le Scienze filosofiche
Michele CAMEROTA. È autore di un notevolissimo numero di lavori, apprezzati a livello internazionale, su Galileo, sui rapporti tra scienza, filosofia e religione nella Prima Età Moderna, sulla storia delle Accademie scientifiche e su alcuni dei più noti esponenti novecenteschi della Rivoluzione Scientifica. Considerato uno dei massimi specialisti di Galileo e dell’Età Galileiana, Camerota ha dedicato allo scienziato toscano studi fondamentali, oltre ad una monumentale biografia (2004), punto di riferimento essenziale per gli studiosi del mondo intero. Ha inoltre curato (con Patrizia Ruffo) i quattro monumentali volumi dell’Aggiornamento all’Edizione Nazionale delle Opere di Galileo di Antonio Favaro e l’amplissimo e prezioso apparato di note storiche ed interpretative della recente edizione critica del Saggiatore. Ha pubblicato contributi magistrali anche su aspetti fondamentali della storia della Prima Accademia dei Lincei e sulla cultura filosofica e scientifica dei gesuiti tra Seicento e Settecento. Lavori dai quali emerge la vocazione dell’indagatore scrupoloso delle fonti primarie, in particolare di testi e carteggi inediti. Nella sua più recente monografia (2024), Camerota ha inoltre ricostruito la complessa personalità del notevole filosofo e storico della scienza Giorgio de Santillana, lumeggiandone l’ambiguo atteggiamento nei confronti del regime mussoliniano e le complesse relazioni che intrattenne con la comunità degli intellettuali italiani di famiglia ebrea emigrati in USA a seguito delle leggi razziali.