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La Guerra in Ucraina. Solidarietà e aiuto ai bambini

        La Guerra in Ucraina. Solidarietà e aiuto ai bambini

Commissione Salute dell'Accademia Nazionale dei Lincei

Facendo seguito al precedente documento dell’Accademia Nazionale dei Lincei (27 febbraio 2020) in cui veniva espressa la solidarietà alle Istituzioni Accademiche Ucraine e l’invito a favorire ogni iniziativa volta al ripristino della pace (1), la Commissione Salute vuole ricordare, nell’ambito dell’attuale guerra, la drammatica situazione che stanno vivendo i soggetti più fragili, in particolare i bambini e gli adolescenti, vittime innocenti di questo conflitto.

Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, nel periodo dal 24 febbraio scorso (data d’inizio dell’invasione russa) al 14 aprile sono stati uccisi circa 200 bambini e ragazzi ucraini, e più di 350 sono stati feriti (2). Nello stesso periodo più di 4,6 milioni di persone, soprattutto donne e bambini, hanno abbandonato l’Ucraina dirigendosi nelle nazioni vicine e da qui in tutta Europa. Queste migrazioni, verificatesi in un tempo brevissimo, senza precedenti nella storia delle crisi umanitarie, sono un drammatico indice della disperazione delle famiglie. Più della metà della popolazione dei bambini e dei ragazzi al di sotto dei 18 anni ha abbandonato le proprie case e di questi 1,8 milioni hanno lasciato il Paese mentre 2,5 milioni sono sfollati all’interno dell’Ucraina.

Questa guerra spietata sta mettendo a rischio la salute fisica e mentale, l’educazione e il futuro di un’intera generazione. I bambini hanno dovuto lasciare all’improvviso le loro scuole, i giocattoli, le loro stanze da letto per trasferirsi in rifugi antiaerei, scantinati e strutture per rifugiati. Il conflitto, sviluppatosi dopo due anni critici, quelli legati alla pandemia da Covid-19, sta creando profonde conseguenze nei giovani sfollati. Migliaia sono i bambini ucraini che mostrano gravi sintomi: crisi di panico, di angoscia e altre manifestazioni legate al terrore provato. Essi richiederebbero una terapia immediata e costante che non può essere effettuata per la critica situazione ambientale.

Oltre ad un’emergenza umanitaria, la guerra ha determinato un’emergenza sanitaria che riguarda le persone di ogni età, ma che acquisisce una particolare importanza nelle prime epoche della vita perché in questo periodo eventi drammatici possono influenzare negativamente tutta l’esistenza. I rifugiati, per le particolari condizioni di stress che vivono con il confinamento nei rifugi e nella fuga dall’Ucraina, sono più suscettibili a contrarre malattie, in particolare quelle infettive incluse quelle prevenibili con adeguate vaccinazioni (3). In Ucraina, per i bassi tassi di vaccinazione antecedenti al conflitto erano già stati segnalati casi di poliomielite ed epidemie di morbillo (4). Solo il 35% della popolazione totale era stata vaccinata per il Covid-19, malattia che ha presentato, con la diffusione della variante Omicron, un aumento dei casi del 555% tra il 15 gennaio e il 25 febbraio (5). Molti bambini, anche per la compromissione del sistema sanitario, non possono accedere né alle vaccinazioni raccomandate né alle terapie necessarie per le malattie croniche. Inoltre speciali cure dovrebbero essere date ai circa 100 mila bambini, metà dei quali con disabilità, che vivono in istituzioni e collegi.

Nelle aree di guerra non sono assicurati i più elementari fabbisogni come medicine, cibo ed acqua (6).

Nell’Ucraina orientale circa 1,4 milioni di persone sono senza acqua corrente. Per i bambini più piccoli, come per gli anziani, la mancanza di acqua potabile rappresenta un grave pericolo e spesso una questione di vita o di morte. Secondo l’Unicef nelle zone di conflitto i bambini hanno una probabilità 20 volte più alta di morire per malattie diarroiche legate all’acqua non potabile più che per violenza diretta (7). Inoltre malattie come colera, diarrea, infezioni della pelle rendono impossibile il mantenimento delle condizioni igieniche già aggravate dall’affollamento.

Le numerose e terribili notizie che descrivono la distruzione di ospedali, orfanotrofi e scuole, e le uccisioni di bambini e giovani creano profondo dolore e turbamento in tutta la comunità internazionale. Queste azioni secondo l’European Academy of Paediatrics sono in totale contrasto con le Convenzioni internazionali che proteggono la salute dei bambini durante i conflitti armati (8). Tra queste la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia (UNCRC, 1989) (9), della quale la Federazione Russa è firmataria, è un trattato giuridicamente vincolante che delinea per i bambini 40 diritti sostanziali tra i quali: diritto alla vita, alla sopravvivenza e al pieno potenziale sviluppo; diritto al più alto livello di assistenza sanitaria; diritto a uno standard di vita adeguato allo sviluppo fisico, mentale, spirituale, morale e sociale del bambino. La gran parte di questi diritti sono venuti meno in questo drammatico momento.

L’attuale guerra sta mettendo a rischio non solo i bambini dell’Ucraina. In Russia e in Bielorussia le pesanti sanzioni legate alla guerra con l’inevitabile crisi economica determinerà una riduzione delle risorse per l’assistenza sanitaria, l’educazione e la protezione per l’infanzia spingendo molte famiglie e i loro bambini alla povertà e alla fame (10). Fermare la guerra è l’unico modo per proteggere i diritti e la salute dei bambini dell’intera regione coinvolta.

La Commissione Salute dell’Accademia Nazionale dei Lincei condanna gli attacchi all'Ucraina, chiede la cessazione immediata delle ostilità, invita le forze avversarie a perseguire una soluzione pacifica attraverso il dialogo e la diplomazia e fa appello alla comunità internazionale affinché chieda un'azione rapida per fermare la violenza e la sofferenza del popolo ucraino. Invita gli Stati a sostenere i bisogni umanitari di tutta la popolazione presente in Ucraina e in fuga verso i paesi limitrofi.

Ogni sforzo va fatto per assicurare ai rifugiati i loro diritti insieme ad un’accoglienza etica incondizionata che tenga conto della loro età e del loro stato di salute. Una particolare attenzione va data ai bambini che sono tra coloro che soffrono di più questa terribile guerra. Va sempre ricordato, come affermava Eglantyne Jebb, fondatrice nel 1919 dell’organizzazione Save the Children, che “every war is a war against children”. 

 

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I pareri espressi dalle Commissioni Lincee rientrano nella loro autonoma responsabilità.

 
Autore: 
Commissione Salute
Data: 
29/04/2022
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